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La Fondazione "Aldo Capitini" avvia con questo volume il progetto di pubblicazione dell'Epistolario dell'intellettuale umbro. Il rapporto epistolare tra Aldo Capitini, il filosofo della compresenza, dell'omnicrazia e della nonviolenza, e Walter Binni, uno dei grandi maestri italiani della critica letteraria, si sviluppa nell'arco di un quarantennio, dal loro primo contatto nel 1931 fino alla morte di Capitini nel 1968. Il dialogo tra i due è ininterrotto, anche se scarsamente documentato fino al periodo della Liberazione (in quegli anni, soprattutto fra il 1936 e il 1938, e tra il 1939 e il 1945, la loro frequentazione era quotidiana: abitavano entrambi a Perugia, insieme erano impegnati nella cospirazione antifascista e nella elaborazione della proposta culturale e politica del "liberalsocialismo"). Dal dopoguerra si scrivono frequentemente: le lettere hanno accenni talvolta illuminanti a temi e questioni che saranno poi discussi nei loro incontri diretti. Del consistente carteggio viene qui pubblicata una selezione che restituisce i percorsi del lavoro intellettuale e della intensa produzione di due protagonisti della vita politica e culturale del Novecento e che rende pienamente la complessità di una relazione a più dimensioni, da cogliere appunto per tracce, frammenti, punti di fuga.